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Progetto Acts: il primo incontro a Bollate

Il progetto di ricerca ACTS si sostiene principalmente sull’idea del confronto diretto con il mondo del carcere e la pratica ‘sul campo’. Questa impostazione è quella della cosiddetta ‘ricerca-azione’, che si svolge e tenta di comporre i suoi esiti concretamente nell’ambito di studio.

I blocchi dovuti all’emergenza sanitaria COVID dei primi mesi dell’anno, entrata duramente anche nelle strutture detentive di tutta Italia, avevano coinvolto ogni tipo di relazione diretta con l’esterno. D’altra parte, proprio la pandemia aveva aperto i cancelli ai colloqui on-line, come abbiamo descritto nel nostro ultimo resoconto; quasi tutti gli incontri col pubblico, compresi quelli con i famigliari e i legali, sono da tempo sospesi e deviati via satellite.

Per questo, il primo incontro d’avvio della ricerca si sarebbe dovuto verificare ‘in remoto’.

Eppure, qualche giorno prima della data convenuta, dall’interno, ci è giunta la proposta di incontrare le persone detenute, interessate al progetto, di persona. Sembra poco, ma è un bel segnale, sia per la vita interna che sta tornando alla normalità, sia per il lavoro che stiamo portando avanti, così impostato sulla relazione.