Il gruppo di lavoro del progetto ACTS ha finalmente avuto occasione di entrare nel vivo della ricerca sul campo e indagare la pratica sportiva all’interno della struttura di Bollate confrontandosi direttamente con i racconti e le esperienze dei detenuti/e.
È stato possibile infatti programmare una serie di interviste per poter ascoltare le voci dei detenuti/e e comprendere al meglio il loro rapporto con lo sport, il significato che questa attività assume all’interno di una casa di reclusione, quali sono abitudini, spazi, e motivazioni che spingono i detenuti/e a mantenersi attivi, ma anche le limitazioni e le cause dell’inerzia che li porta ad abbandonarsi a sé stessi.
Il team ha avuto occasione di confrontarsi con alcuni membri della commissione sportiva, molto attivi nell’organizzazione e nella coordinazione delle attività e con l’insegnante di educazione fisica che opera all’interno del carcere; per le restrizioni dovute alla pandemia e per garantire il rispetto delle norme relative al distanziamento sociale è stato necessario proseguire le interviste e i confronti attraverso piattaforme digitali.